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Immagine del redattoreFabio Rocca

CHRISTIAN ANGELILLO


"L'oggetto nascosto"

Christian Angelillo è nato a Taranto il 22 settembre 2004. Fin dall’infanzia non ha mostrato una vera e propria inclinazione verso l’arte, ma, verso l’età di undici anni, sviluppa una passione verso il mondo dell’arte in modo del tutto casuale e ingenuo, una passione determinata da un semplice disegno che raffigurava la Francia. Durante il suo percorso, ha esperimentato diverse tecniche artistiche spaziando dalla tecnica a matita al pastello ad olio e ai colori acrilici fino all’età di 13 anni. Ma nessuna di esse lo ha convinto fino ha quanto non ha scoperto le potenzialità della tecnica ad olio.

Nei primi quattro anni, ha preferito seguire il percorso artistico da autodidatta, senza frequentare scuole o accademie. Tra il 2021 e il 2023, diventa allievo di Alfredo Papa (figlio di Giuseppe Papa) il quale gli ha insegnato le basi del disegno, della pittura ad olio, e della Teoria dei colori. Grazie alla conoscenza e guida di Alfredo, la tecnica pittorica si è raffinata e perfezionata.


"Staring into nothingness while It lives with you"

Attualmente, continua la sua maturazione pittorica da autodidatta, sfruttando le esperienze e conoscenze acquisite per esprimere la propria visione artistica.

Le prime opere sono influenzate dai padri del surrealismo del ‘900, come Giorgio de Chirico, René Magritte e, in parte, Salvador Dalí. Successivamente, ha orientato il suo stile verso dipinti irrazionali e onirici, ispirandosi a pittori surrealisti contemporanei, come Alessandro Bianchi Sicioldr e, in minima parte, Massimo Rao e Zdzisław Beksiński.



Il tema di ogni sua opera è l’onirico distorto accompagnato da altre sotto-categorie che variano tra la solitudine in un mondo utopico quasi infinito e uguale, la sofferenza, la curiosità e la deformazione delle figure. In quel mondo le cose avvengono perché devono accadere, in cui tutto è possibile senza una specifica logica. È un mondo imprevedibile da cui vi è una visione che va al di là della realtà percepibile. Un Universo utopico che inganna agli occhi sotto le semplici sembianze di paesaggi innocui. La figura che si nasconde da essi, mimetizzandosi e confondendosi tra la natura con simboli religiosi. Il singolo individuo che, rappresentando tutti o nessuno, tenta di fuggire e scoprire il mistero per cui è intrappolato in un loop, mentre è circondato da apparenti finzioni.


Christian Angelillo, in permanenza presso la Roccart Gallery di Firenze

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