“Noi siamo le nostre scelte” è la mostra personale di Luciano Curtarello che si tiene dall’11 al 25 giugno presso la Roccart Gallery in Via delle Ruote 6R a Firenze, Il vernissage di inaugurazione è avvenuto sabato 11 giugno, presso la galleria.
L’esposizione del pittore Curtarello, che fa parte del progetto Art Tour 2022, è presentata dal gallerista Fabio Rocca, curata da Anna Soricaro e organizzata e promossa da PitturiAmo di Nino Argentati. L’evento è finalizzato a portare l’arte contemporanea in giro per svariate città d’Italia e la nuova tappa di Curtarello per questo viaggio è appunto Firenze.
I soggetti di Luciano Curtarello nascono dalla fusione di tecniche digitali e tradizionali.
Figure umane appaiono nella penombra di luoghi misteriosi, la superficie vibra dei rapidi tocchi di pennello. La luce si posa candida sulle fisionomie dei corpi, li trae fuori dall'ombra, frutto di una ricerca e di uno studio meticoloso.
L'atmosfera delle opere è contemplativa e poetica. Un senso di intimità permette di entrare in contatto profondo con ciò che l'occhio vede e l'anima coglie, quasi si cercasse di intrappolare lo sguardo di questi volti che, assorti nei loro pensieri e desideri, non sembrano accorgersi di chi li osserva.
Anna Soricaro dice di lui: “Luciano Curtarello ferma luci ed ombre di una quotidianità urbana, diurna o notturna, offrendo spaccati di grande schiettezza paesaggistica ed introducendo l’osservatore in quelle rappresentazioni. Ci si sente intrappolati nelle opere e si ha voglia di saltare nel cuore delle stesse per cogliere la schiettezza di quelle situazioni e di quei posti, raccogliendo l’intimità del paesaggio e di chi è rappresentato. Ebbene sì, Curtarello riesce a giungere all’anima del paesaggio cogliendo il calore di ogni luogo. Parte dalla realtà per creare dei chiaro-scuri di impatto che, resi con tonalità sempre differenti, riescono a identificare attimi particolari. Un’arte altamente contemporanea perché tutta questa grandezza è l’esito di una produzione digitale, non fotografie rielaborate, ma una creazione digitale che dopo la stampa viene manualmente ripresa, tratteggiata e resa unica.
Una resa digitale grandiosa perché ogni opera d’arte gode di intromissioni e manomissioni dell’artista sempre diverse, interpretazioni singolari che rendono la soluzione finale irripetibile.
Si assiste spesso oggi a rese iperrealiste e tutti sono grandiose nel saper rendere i diversi aspetti della contemporaneità: Curtarello palesa la natura digitale delle sue opere evidenziando come l’arte contemporanea possa essere definita tale anche perché si avvale di idea ed innovazione che in lui divengono grandiosità e verità.”
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